Woody Allen (nato Allan Stewart Konigsberg) nasce a Brooklyn il 1° dicembre del lontano 1935. Il futuro regista appartiene ad una modesta famiglia ebraica la cui area di provenienza si colloca tra la Russia, l’Austria, la Germania e l’Ungheria. Quando, a soli 3 anni di vita, la madre Netty lo accompagna per la prima volta al cinema il piccolo si innamora subito del grande schermo e resta del tutto stregato dalla proiezione di “Biancaneve ed i sette nani”. Grazie all’altissimo Q.I., viene iscritto ad un corso per alunni speciali, ma l’esperienza si rivela fallimentare: Woody Allen, annoiato dalla scuola e dalle persone che la popolano, diventa un ribelle e preferisce dedicarsi agli sport che alle attività culturali. Poco per volta si avvicina alle discipline dello spettacolo: dalla magia alla musica o ancora alla scrittura creativa a sfondo satirico. Proprio quest’ultima passione gli apre le porte del teatro e della TV. Notato già a 17 anni dai professionisti del settore, viene ingaggiato per ideare sketch per alcuni importanti attori e presentatori. Riesce anche a racimolare qualche piccola parte e delle regie in teatro (1956 – 1958). In perenne fermento intellettuale e professionale, Woody si dà poi al cabaret. Intanto, costretto da una inspiegabile malinconia, si rivolge ad uno psicoterapeuta trovando inconsapevolmente materia fertile per le sue future gags. Si delinea così il personaggio timido e goffo, nevrotico ed anticonformista destinato a riscuotere imperituro successo. Arriva infine il primo successo cinematografico: “Che fai, rubi?” (1966) in cui, oltre ad aver curato la regia e la sceneggiatura, Allen appare anche in veste di attore. Sebbene Woody abbia già saldamente afferrato il successo, la consacrazione al cinema arriva nel 1977 con “Io e Annie” che gli frutta ben 4 Oscar. Tantissimi, quasi infiniti, sono i capolavori che si succedono negli anni a venire: da “Zelig” (1983) ad “Hannah e le sue sorelle” (1986, vincitore di 3 Oscar), da “Alice” (1990) a “Mariti e mogli” (1992), da “La dea dell’amore” (1995 premiato con un Oscar”) a “Celebrity” (1998), da “Match point” (2005) a “To Rome with love” (2011).