Dopo le rocambolesche vicende narrate in “The Raid – Redenzione”, Rama si trova costretto ad affrontare nuove pericolose avventure. Il protagonista, spinto dai suggerimenti incalzanti del fratello, ha deciso di consegnare alle autorità le registrazioni atte a provare la corruzione di alcuni poliziotti. “The Raid 2 – Berendal” riprende le vicende dei protagonisti esattamente laddove erano state interrotte. Rama entra in contatto con Bunawar il quale gli rivela che Tama era in fin dei conti un adepto di Bangun. Per questo motivo, per sgominare la banda di delinquenti e corrotti che assediano Jakarta, è necessario passare alle maniere forti: infiltrarsi nella gang capeggiata da Bangun sembra quindi la soluzione migliore. Rama dovrà cambiare identità e, almeno per il momento, rinunciare alle amorevoli cure della moglie e all’affetto del figlio per vivere in carcere. La sua missione è uccidere tutti quelli che potrebbero identificarlo quale assassino di Tama. Ironia della sorte sarà proprio Uco, figlio di Bangun, ad arruolare Rama tra le fila degli scagnozzi del boss mafioso. L’eccessiva sete di potere del giovane non tarderà a mettere in crisi i già precari equilibri della città di Jakarta; una serie di azzardate iniziative personali, tutte volte a contrastare il potere degli Yakuza di Goto, faranno della città indonesiana il campo di battaglia di bande criminali rivali. I tradimenti, gli intrighi, i giochi di potere e l’insubordinazione di Uco finiranno presto per esporre Rama a nuovi rischi non preventivati. Riuscirà il protagonista a riabbracciare i suoi cari? Il film, la cui trama è per certi versi vicina a quella de “Il padrino” combina abilmente tutti i cliché richiesti ad un buon film d’azione (scazzottate, inseguimenti, effetti speciali) ad un plot avvincente, scenografie eccellenti ad una colonna sonora davvero emozionante. “The Raid 2”, non a caso, è stato più volte definito il miglior film d’azione degli ultimi decenni.