Sono trascorsi ormai due decenni dalla caduta di Troia ed Ulisse, autore dello stratagemma del cavallo, non è ancora riuscito a rimettere piede sulla sua Itaca. Penelope e Telemaco, rispettivamente la moglie ed il figlio, non hanno però perso le speranze: Odisseo ritornerà a casa e governerà ancora per molti anni sulla sua isola. Ma l’eroe riscontra, a causa della sua irriverenza verso gli dei e della sua curiosità verso il proibito, non poche difficoltà durante il viaggio di rientro. E’ soltanto grazie all’ innata e proverbiale astuzia che Ulisse sfugge dapprima al perfido gigante Polifemo e poi agli stratagemmi dell’ammaliante maga Circe, dall’ipnotico canto delle sirene prima dall’Ade poi. Approdato quindi su una spiaggia nel regno dei Feaci incontra la bella Nausicaa che, vagamente attratta dall’uomo, porta in salvo il naufrago alla reggia di Alcinoo, suo padre. Qui Ulisse, dopo aver raccontato la sua travagliata vicenda, ottiene in dono una nuova imbarcazione con la quale finalmente poter raggiungere l’isola di Itaca. Ma le avventure non sono ancora finite per il povero Odisseo. Giunto in patria infatti non soltanto andrà in giro travestito da mendicante, ma per giunta dovrà cacciare una volta per tutta i Proci i quali, ormai da anni, insediano la sua reggia, molestano la bella Penelope e pretendono di governare Itaca. Molti sono i soggetti cinematografici liberamente ispirati ai millenari racconti di Omero, ma “Le avventure di Ulisse” (1969) attrassero non poco l’attenzione del pubblico. Sebbene la critica ufficiale non accolse con unanime entusiasmo la pellicola, il film ha consacrato Franco Rossi nel ruolo di sceneggiatore e regista. Questa trasposizione cinematografica dell’Odissea è nata dall’idea di condensare in un unico grande racconto lo sceneggiato in 6 puntate mandato in onda un anno prima dalla Rai.