Film di Natale: una definizione. “La vita è meravigliosa”, recitava il titolo di uno dei film più famosi della storia del cinema. Non stupisce che una pietra miliare come questa abbia fatto da apripista a un genere tutto particolare: quello dei film di Natale.
Le pellicole a tema natalizio fanno parte della tradizione cinematografica sin dai primi tempi del secolo scorso. Pur non essendo concretamente presenti agli albori della cinematografia, i film di Natale fanno la loro comparsa molto presto nello sviluppo dei lungometraggi di genere.
Questo perché le tematiche affrontate, che generalmente ruotano intorno al concetto di famiglia, buoni sentimenti e un pizzico di magia, da sempre fanno parte dell’immaginario dello spettatore medio, che in linea con l’osservanza delle numerosissime tradizioni natalizie amava, e continua ad amare, godersi una pellicola del genere insieme ai propri cari.
Non è un mistero che la ritualità natalizia in tutto il mondo occidentale preveda la visione di prime cinematografiche o televisive proprio nei giorni di festa, negli anni consolidata con quelli che col tempo sono diventati i grandi classici di Natale.
La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1946) è come dicevamo una delle prime pellicole sul tema. Ne seguiranno molte altre che, come in tutti i generi cinematografici, seguono precisi canoni strutturali, tematiche ben definite e personaggi ricorrenti.
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Elementi tipici nei film di Natale
Il personaggio-chiave negativo, con evoluzione verso il positivo. Parliamo in questo senso del classico personaggio che non percepisce lo spirito del Natale, non lo ama in modo assoluto o, addirittura, tende a detestarlo. I sentimenti di avversione vanno in netto contrasto con il leit motiv generale e nella maggior parte dei casi sono conseguenti a problematiche pregresse come traumi, infanzia negata o abbandono. Si tratta della linea di confine fra la malinconia e l’apertura verso l’amore, che solitamente ricalca il percorso apprezzabile nel corso del film.
Il personaggio-chiave positivo è, viceversa, l’elemento di empatia con il pubblico. Si tratta della figura particolarmente predisposta ad accogliere, apprezzare e interpretare il clima natalizio, dedicandosi alle decorazioni domestiche o canticchiando le note dei più grandi successi musicali a tema festivo, costruendo pupazzi di neve e indugiando a giocare con i più piccoli. Si tratta solitamente del personaggio che in qualche modo avrà un ruolo chiave nella “redenzione” del contraltare negativo di cui sopra, portandolo a riscoprire la magia del Natale.
Non per questo un film natalizio è necessariamente un susseguirsi di buoni sentimenti fino al lieto fine: nel corso degli anni l’evoluzione di queste pellicole ha portato infatti ad esplorare anche i lati più tristi del genere, integrando nei vari film quelle situazioni di povertà e degrado sulle quali proprio il clima natalizio dovrebbe portare a riflettere con maggiore profondità.
Malattie, famiglie in difficoltà economiche, piccoli negozi costretti alla chiusura a causa della pressione di grandi multinazionali e via discorrendo: il tema narrativo di un film di Natale più essere declinato affrontando diversi aspetti della vita quotidiana, cercando tuttavia quasi sempre una risoluzione che coincida, se possibile, proprio con il 25 Dicembre.
L’elemento magico è tuttavia il punto cardine di questo genere cinematografico, incentrato principalmente nella figura di Babbo Natale. Solitamente Santa Claus riveste in questi film ruoli “nascosti”, celandosi dietro i panni di uomini qualunque che cercano di redimere chi al Natale non crede più.
L’inserimento di figure sovrannaturali spesso non si limita a quella di Babbo Natale ma può comprendere elementi come elfi o fate, oppure figure solo apparentemente disturbanti come nel caso de Il Grinch e la saga di Gremlins (1984). Nonostante questo, Santa Claus è in assoluto il re incontrastato del sottofilone magico del Natale: la sua immagine è salvifica e confortante, e diventa elemento ricorrente nelle pellicole a tema con diversi sequel (come la saga The Santa Claus con Tim Allen, avviata nel 1994).
Viceversa, quando è l’uomo comune a dover vestire i panni improvvisati del Babbo Natale, si innescano situazioni improbabili e scene comiche. Questa eventualità fa capo principalmente ai film natalizi che puntano tutto sull’aspetto leggero e comico del contesto.
A tal proposito, il filone più “family-friendly” è probabilmente quello di maggior successo nel genere natalizio. A fare scuola sono pellicole come Mamma ho perso l’aereo (1990) e il suo seguito, ma anche il notissimo Una poltrona per due (1983), Una storia di Natale (1983) e il più recente Natale in affitto (2004), con Ben Affleck.
Registi e attori famosi nei film di Natale
Pur non essendoci una vera e propria tradizione “natalizia” in merito alla direzione di film del genere (molto più radicata in Italia, cui basta solo menzionare la figura di Neri Parenti), sono viceversa molti gli attori che nel corso degli anni si sono cimentati nel classico “film di Natale”. La tendenza recente testimonia il grande successo dei cosiddetti film corali, ossia pellicole che in occasione delle feste natalizie annoverano diversi attori di calibro riuniti.
Fra le interpretazioni più longeve spicca Tim Allen, protagonista di tutta la saga su Babbo Natale dal 1994 ad oggi (Santa Clause 1994, Che fine ha fatto Santa Clause 2002, Santa Clause è nei guai 2006, oltre a Fuga dal Natale del 2004).
Indimenticabili anche Eddie Murphy e Dan Aycroyd ne Una poltrona per due (1984), diretti peraltro da uno dei registi più importanti di tutti i tempi: John Landis.
Macaulay Culkin deve la sua popolarità ai film natalizi, grazie al fortunato doppio successo di Mamma ho perso l’aereo (1990) e Mamma ho perso l’aereo: mi sono smarrito a New York (1991).
Anche Gene Wilder ha un debito con i film di Natale: il suo Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) rimane un classico natalizio nonostante l’ottimo remake degli anni più recenti, con un eclettico Johnny Depp nei panni di Wonka (la fabbrica di cioccolato – 2005).
Titoli da non perdere
Nonostante ogni anno il parco titoli film di Natale si arricchisca sempre di più, è possibile tracciare una piccola lista di imperdibili (oltre a quelli già citati): Sicuramente nel settore animation da non perdere Nightmare Before Christmas (1993) di Tim Burton e il più recente Polar Express (2004). Menzione speciale per A Christmas Carol (Robert Zemeckis, 2009), trasposizione in performance capture della celebre novella di Charles Dickens con un eccezionale Jim Carrey nei panni del terribile Scrooge.
Impossibile non citare anche Danny De Vito in Conciati per le feste del 2006 (per gli amanti degli addobbi luminosi).
Infine, neanche a dirlo, non è davvero Natale se non ci si concede almeno una visione del più classico dei classici: Miracolo nella 34esima strada (Mayfield, 1994).