Django è un povero schiavo nero. E’ il 1858 e nel Texas tale assurda pratica è ancora legale. Ne approfittano i due fratelli Speck, proprietari del disgraziato che vivono vendendo come bestie altri uomini. King Schultz, vorrebbe acquistare Django, ma i suoi, per così dire, legittimi proprietari si rifiutano di cederglielo. Dato che nessuna delle due parti sembra disposta a trovare un accordo, ben presto i tre uomini vengono alle armi: nel corso di una violenta sparatoria così uno dei mercanti di schiavi perde la vita e l’altro, già costretto a piangere l’assurda morte del fratello, cede la proprietà di Django a Mr. Schultz. Quest’ultimo, un cacciatore di taglie che un tempo si guadagnava da vivere esercitando la professione di medico, necessita dello schiavo perché in grado di condurlo ai fratelli Brittle. Se il suo nuovo acquisto accetterà di aiutarlo nell’impresa, il suo padrone non solo gli darà del denaro, ma lo affrancherà. Alla fin fine Schultz non è poi tanto cattivo con il suo schiavo e infatti tra i due nasce presto un’amicizia. Durante la lunga marcia verso la loro destinazione, Django confessa al suo padrone che, non appena sarà di nuovo un uomo libero, girerà per il paese alla ricerca di Broomhilda, sua moglie. Il cacciatore di taglie, sempre più legato all’uomo di colore, gli propone un patto: lasciar trascorrere l’inverno e, sopraggiunta la primavera, andare insieme alla ricerca della donna. Django accetta e, come pattuito, l’amico lo aiuta a liberare Broomhilda dalle grinfie del perfido Calvin Candie, suo nuovo padrone. L’operazione è quasi riuscita: il dottore infatti si spaccia per un negriero e versa del denaro per acquistare degli schiavi di Candie tra cui anche la moglie di Django. Quando Calvin accortosi dell’inganno, Schultz non era un negriero e mirava solo a Broomhilda, fa saltare l’accordo, l’incontro termina nel sangue; riusciranno i due innamorati a salvarsi e tornare liberi? La pellicola, datata 2012, si è aggiudicata ben 2 Oscar.