Quando John si risveglia dal coma al suo capezzale non trova né la moglie né la figlia. Il suo ritorno alla vita coincide, purtroppo per lui, con un momento angosciante: presto infatti l’uomo scopre che la sua famiglia è stata uccisa proprio mentre si trovava al sicuro tra le mura di casa. Ormai certo che il responsabile di tanto dolore sia l’unisol Luc Deveraux, giura a sé stesso di vendicare presto le due donne della sua vita, uccidendo il loro assassino. La missione di John, già di per sé non proprio semplice da portare a termine, viene ostacolata da un secondo soldato universale, Magnus, il quale non ha altro scopo se non quello di porre fine alla vita del protagonista. Al di là dei dissidi personali, John deve affrontare altri problemi; gli unisols Luc ed Andrew stanno infatti meditando la definitiva conquista della Terra ed il successivo assoggettamento di tutti i popoli che la abitano. Per questo motivo iniziano a circondarsi di soldati accuratamente selezionati e, nemmeno a dirlo, manipolati dal governo. John riesce in questo frangente a scovare Luc Deveraux ed il suo esercito. Tuttavia ciò non significa che l’uomo potrà agevolmente portare a termine la sua missione: da questo momento comincerà una violenta indagine introspettiva e una sempre più attenta analisi del mondo circostante. La pellicola, in cui spiccano il solito Jean Claude Van Damme ed il collega Dolph Lundgren, è senza dubbio molto cruda e infarcita di riflessioni riguardanti la nostra attuale situazione socio – politica. Immagini e scenografie, ottime ma cupe, ritmi incalzanti e un sotterraneo pietismo, fanno di “Universal soldier – il giorno del giudizio” la pellicola finora meglio riuscita della saga.